(ANSA) - ROMA, 20 OTT (Fonte Fandango)

FERNANDA PIVANO DIMENTICATA PER 'MERIDIANO' KEROUAC / SEGNALO' LO SCRITTORE MA MONDADORI LA IGNORA


(ANSA) - ROMA, 20 OTT - E' una lunga storia ''di dimenticanze e gaffe'' quella tra Fernanda Pivano e la Mondadori. E il protagonista e' sempre lui Jack Kerouac al quale ora la casa editrice di Segrate dedica un Meridiano con i suoi romanzi, in uscita in novembre, ignorando la Nanda, come la chiamano gli amici, che ha fatto conoscere in Italia lo scrittore. ''Sono rimasta un po' perplessa - dice la Pivano - perche' non me lo hanno neppure detto. Quando molti anni fa ho convinto Arnoldo Mondadori a far tradurre 'Sulla strada' non sapevano proprio chi fosse l'autore. Mi sento un po' responsabile della presenza di Kerouac in Italia''. Era la fine degli anni '50, e ''eravamo - continua la Nanda - a una delle straordinarie feste di Arnoldo Mondadori. In un salottino gli dissi: 'Presidente io conosco un testo che le farebbe guadagnare un sacco di soldi'. 'Come mai i miei collaboratori non me lo hanno fatto pubblicare?' mi rispose lui. 'Sono un po' distratti certe volte' gli ho risposto''. Distratti come questa volta che non la hanno inclusa nel Meridiano a cura di Mario Corona, americanista allievo di Agostino Lombardo? ''Proprio cosi' - sottolinea la Pivano. Probabilmente fa parte della tradizione della Mondadori. Quando e' venuto in Italia Kerouac non mi hanno invitato alla presentazione. Era stato un piccolo scandalo alla fine anni '50, al punto che un giornale aveva fatto un grosso titolo: 'La grande assente'. Mi ha fatto un po' ridere e un po' pena. Era una gaffe colossale. Dopo tutto Kerouac finche' e' stato a Milano era ospite a casa mia. Si vede dalle foto, tutte sui miei divani. In fondo e' un vizio endemico''. Ma, come se lo spiega? Non ci sara' qualche ostilita' accademica? ''Non credo. Sono buddista - afferma la Nanda - e penso non ci possa essere ostilita' tra persone che fanno lo stesso lavoro. Quello che c'e', piu' che altro, e' una grande differenza di metodo perche' io lavoro come un etnologo sul campo. Gli accademici studiano in biblioteca e si divertono di piu' a leggere quello che gli altri professori hanno scritto di un autore invece di leggerlo. Mi considerano ancora una dilettante divulgatrice ma ci sono accademici che per non essere cosi' hanno fatto leggere al proprio figlio 'Pinocchio' in inglese invece che in italiano''. La Pivano non e' invece stupita che Kerouac sia entrato nei Meridiani. ''Ero sicura che sarebbe finita cosi'. Speravo - dice - che succedesse prima, ma le invenzioni di Kerouac erano talmente intense che hanno colpito quasi subito l'immaginario collettivo della gioventu' e hanno impiegato piu' tempo del pensabile a colpire quello dell'establishment culturale''. E ricorda come scopri' ''Sulla strada'' con cui si apre il Meridiano Mondadori che include in appendice un'intervista al padre della beat generation, alcuni esempi della sua saggistica e narrativa breve, lettere scelte e alcune pagine in lingua originale del romanzo postumo ''Vision of Cody''. ''In America,'Sulla strada' era uscito nel'57. Me lo porto' - conclude la Pivano - ancora fresco di stampa, Hannah Josephson, bibliotecaria dell'Accademia Arti e Lettere, quando venne in Italia, via nave. 'Prendilo - mi disse - vedrai che ne farai qualcosa'''. (ANSA). XCU